        A fine mese si porr&agrave; fine al tema di cui pi&ugrave; di tutto si sta parlando in questo momento: chi sceglier&agrave; Ducati per affiancare Francesco Bagnaia nel team ufficiale? La decisione sar&agrave; presa ormai a giorni e comunicata nella settimana del GP del Mugello, e la scelta &egrave; tra Enea Bastianini, Marc Marquez e Jorge Martin. Dei tre grandi talenti solo una la spunter&agrave; e Jorge Lorenzo ha fatto le sue previsioni. A qualcuno Ducati dovr&agrave; rinunciare  A rendere pi&ugrave; difficile la decisione da prendere &egrave; stata anche l&rsquo;ultima gara disputata a Le Mans, con un Martin impeccabile che ha vinto Sprint e GP, Marc Marquez che ha fatto una bella rimonta dalla tredicesima posizione superando anche Bagnaia all&rsquo;ultimo giro per il secondo posto ed Enea Bastianiani il pi&ugrave; veloce sul finale che ha concluso in quarta posizione. Il cinque volte iridato ha raccontato a DAZN Spagna: &ldquo;Ducati vorrebbe tenere tutti e quattro. L&rsquo;ideale sarebbe vestirli tutti con il colore rosso del team ufficiale, ma non &egrave; possibile per i regolamenti, quindi ne devono scegliere solo uno&rdquo;. Classifica piloti MotoGP La teoria di Lorenzo sul mercato piloti Ducati  Conoscendo bene i piloti, come funzionano il mercato e le trattative, Jorge Lorenzo ha spiegato: &ldquo;Ducati potrebbe tenere due di loro, mentre uno lascer&agrave; la Casa. Mi aspetto che Martin li saluti se non otterr&agrave; la squadra ufficiale. Anche Bastianini potrebbe essere della stessa idea. L&rsquo;unico che possono mantenere, anche senza promuoverlo al team ufficiale &egrave; Marquez, ma con una moto ufficiale&rdquo;. Quindi, il gioco &egrave; presto fatto secondo l&rsquo;ex pilota: &ldquo;La cosa pi&ugrave; logica sarebbe mettere Martin nell&rsquo;ufficiale e dare a Marquez la stessa moto di Bagnaia e Martin, magari in Gresini con Red Bull o in Pramac, se la squadra rsta con Ducati&rdquo;. Avr&agrave; ragione? Calendario MotoGP 2024       

La Casa bolognese ha tre nomi a disposizione per un solo posto e il cinque volte iridato ha le idee chiare su quali sarebbero gli spostamenti da fare

Mercato piloti Ducati: ecco cosa farebbe Lorenzo se potesse scegliere

        Il Gran Premio d&rsquo;Italia in programma il prossimo 2 giugno al Mugello si chiamer&agrave; Gran Premio Brembo d&rsquo;Italia. L&rsquo;azienda bergamasca, ha firmato fino al 2025 con Dorna per essere title sponsor della gara. Regalo anticipato perch&eacute; nel 2025 Brembo festegger&agrave; i 50 anni di attivit&agrave;. Brembo aveva gi&agrave; fatto da title sponsor nel 2021 in occasione del Gran Premio Brembo do Algarve e quest&rsquo;anno assocer&agrave; il suo nome al weekend sportivo pi&ugrave; importante per un pilota italiano, ovvero il Gran Premio d&rsquo;Italia. L&rsquo;azienda bergamasca, oltre ad essere fornitore di tutte squadre della MotoGP, nel 2023 &egrave; diventata Braking Inspiration Partner fornendo quindi tutti i dati della forza frenante su ogni tracciato nei pre gara di ogni Gran Premio. Le parole di Daniele Schillaci e Dan Rossomondo  A margine di questo accordo hanno parlato il CEO di Brembo ed il Direttore Commerciale di Dorna Sports.&nbsp; Daniele Schillaci ha dicharato: &ldquo;Siamo entusiasti di annunciare che Brembo sar&agrave; il title sponsor del Gran Premio d'Italia nel 2024 e nel 2025. Si correr&agrave; al Mugello, un circuito che &egrave; parte integrante del calendario dal 1976, capace di evocare la storia e il fascino del motociclismo su scala globale. La nostra lunga tradizione nel motorsport e questa collaborazione con la MotoGP&trade; marcano il nostro costante impegno per l'innovazione e le prestazioni. I nostri sistemi frenanti sono infatti stati scelti da tutti i team per nove campionati mondiali consecutivi, consolidando l'immagine di Brembo come leader indiscusso e punto di riferimento per piloti e addetti ai lavori. La MotoGP&trade; rappresenta l&rsquo;apice del motorsport e si pone oggi come piattaforma dinamica per coinvolgere un pubblico sempre pi&ugrave; giovane e appassionato. Valori come l'eccellenza, la passione e la determinazione, condivisi da Brembo, sono il motore della nostra crescita e del nostro successo. In questo campionato trovano la loro massima espressione. Brembo rafforza la sua partnership con la MotoGP&trade; diventando title sponsor dell'iconico evento italiano. Guardiamo al futuro con entusiasmo, pronti a scrivere insieme il prossimo capitolo di questa emozionante storia, con l'obiettivo di ispirare e coinvolgere le nuove generazioni, condividendo le emozioni uniche che solo il motorsport pu&ograve; regalare.&rdquo;&nbsp; Dan Rossomondo invece ha dichiarato: &ldquo;Siamo molto felici di dare il benvenuto a Brembo come title sponsor del Gran Premio d'Italia. &Egrave; gi&agrave; una presenza consolidata nel nostro sport, come fornitore della classe regina. Che il rapporto continui a evolversi&nbsp;&nbsp;&egrave; un'ottima notizia per la MotoGP&trade;. Da fornitore Brembo &egrave; diventata partner e ora anche title sponsor di uno dei nostri appuntamenti pi&ugrave; ambiti. Non vediamo l'ora di tornare al Mugello per il Gran Premio d'Italia Brembo.&rdquo;        

Brembo, gi&agrave; Braking Inspiration partner della MotoGP, nel 2024 e 2025 dar&agrave; il nome alla gara sul tracciato del Mugello

MotoGP: il Gran Premio d’Italia ha un nuovo title sponsor

        Quando mancano poco meno di 20 giorni al GP d&rsquo;Italia in programma il prossimo 2 giugno sul circuito del Mugello e per preparare al meglio la tappa toscana del motomondiale sulla pista di propriet&agrave; di Ducati sono scesi in pista in questi giorni tutti i piloti Honda e Yamaha oltre che il test team Aprilia MotoGP e quello Ducati MotoE. MIRKO GENNAI: "IL MIO RIVALE PI&Ugrave; FORTE? STEEMAN" | MOTOSPRINT CAF&Eacute; PODCAST Giapponesi a &ldquo;Casa Italia&rdquo; Sia Honda che Yamaha hanno scelto il Mugello come una delle piste test per la stagione 2024 andando a scuola nello stesso circuito dove sono nate le Ducati Desmosedici GP e Aprilia RS-GP che negli ultimi anni hanno vinto in MotoGP. In questi giorni infatti sfruttando le concessioni offerte dal regolamento MotoGP i team ufficiali Yamaha e Honda oltre al team LCR con Johann Zarco e Takaaki Nakagami sono presenti al Mugello per continuare lo sviluppo delle nuove moto in modo da ridurre il prima possibile il gap che vede le M1 e le RC213V lontane dalle moto europee. Dalle poche foto disponibili &egrave; possibile vedere alcune delle novit&agrave; portate in pista soprattutto dalla casa dell&rsquo;ala dorata sulla moto di Luca Marini. Un nuovo cupolino ora molto simile nelle forme a quello delle ultime evoluzioni della Desmosedici GP24, ma anche una nuova vasca oltre all&rsquo;utilizzo di deflettori molto vistosi posti alle spalle del parafango anteriore. Cambiano anche in numero e forma le &ldquo;pinne&rdquo; sul codone con le ultime che vanno poi ad unirsi creando un piccolo alettone. Il lavoro in casa Honda prosegue e potr&agrave; continuare cos&igrave; fino almeno alla met&agrave; della prossima stagione in quanto sembra impossibile che la casa giapponese raggiunga i 130 punti nella classifica costruttori entro il GP di Silverstone, momento in cui verr&agrave; ricalcolata la fascia per ogni team in base al massimo punteggio conquistabile. Ad oggi infatti dopo cinque round Honda &egrave; ferma a soli 17 punti, dello stesso destino anche Yamaha che nonostante sia messa leggermente meglio ha totalizzato 28 punti in questo avvio di stagione. Le giapponesi sono lontanissime dalle case europee con Aprilia a quota 100 punti, KTM a 107 e Ducati addirittura 170.  JORGE MARTIN E PRIMA PRAMAC RACING: ACCOPPIATA AMBIZIOSA Aprilia con Savadori, Ducati con De Angelis Aprilia nonostante sia l&rsquo;unica casa negli ultimi due anni ad aver vinto un GP oltre a Ducati, vuole ridurre ulteriormente il gap con la casa di Borgo Panigale e cos&igrave; sull&rsquo;autodromo toscano &egrave; sceso il tester Lorenzo Savadori per continuare lo sviluppo della RS-GP. In pista anche il test team Ducati MotoE che con Alex De Angelis &egrave; sceso in pista con le prime evoluzioni della V21L la MotoE firmata da Ducati che dalla prossima stagione potrebbe riceve degli importanti upgrade migliorando ancora notevolmente le prestazioni del prototipo elettrico di Borgo Panigale.  MARC MARQUEZ, A LE MANS IL PRIMO PODIO BACK-TO-BACK DAL 2021       

Giornate di test importanti in Toscana per le case giapponesi che devono ricucire il gap sulle europee preparano il GP d&rsquo;Italia

Al Mugello non si dorme: Honda, Yamaha, Aprilia e Ducati MotoE in pista

        Il primo scorcio di stagione 2024 ha identificato, forse in maniera definitiva, un nuova composizione relativamente all'impegnativa nomenclatura "Big Three"; ci riferiamo ovviamente ai tre protagonisti del podio di Le Mans, (nonch&egrave; primi tre in classifica di campionato) nell'ordine: Jorge Martin, Pecco Bagnaia e Marc Marquez. Per velocit&agrave;, carisma, risultati e ambizioni iridate, non vi &egrave; dubbio che siano proprio loro tre i mattatori della stagione (a meno di clamorosi cambiamenti), per una sfida affascinante che presenta una variet&agrave; di sfaccettature reciproche tali da rendere questa sfida ancor pi&ugrave; intrigante. Se a Jerez era stato Bagnaia ad affondare il colpo, tanto prestazionale quanto emotivo nei confronti di Jorge Martin, caduto e riavvicinato in classifica, e Marc Marquez, battuto in bagarre e ridimensionato nell'onda competitiva, a Le Mans i due spagnoli hanno contrattaccato, producendo in Bagnaia un terzo posto dolceamaro. MotoGP, e se Martin se andasse in KTM? L'occasione da non fallire&nbsp; A dar manforte al campione di Chivasso nel difficile obiettivo di rimettersi davanti ai rivali in questione, tanto in gara, quando sotto il profilo psicologico, ci sono i due prossimi tracciati attesi: Barcellona e Mugello. Due piste pi&ugrave; o meno simili tra loro e particolarmente amiche dello stile di guida e delle preferenze del tre volte iridato. Ottenere il bottino pieno (o quasi) al termine di questo doppio appuntamento vorrebbe dire mostrare, e non poco, i muscoli, andando a legittimare una triplice battaglia che anche (se non soprattutto) sul piano valoriale fornisce ancor pi&ugrave; prestigio alla lotta per il titolo 2024. Sebbene il campionato sia ancora all'inizio e sia ben presente l'esigenza di "vivere gara per gara", stanare fin da ora l'ostica concorrenza di Marquez e Martin equivarrebbe a porre un freno alla spinta adrenalinica e di risultati che al momento vede protagonisti gli stessi. I numeri di Bagnaia Ci&ograve; detto, sia Barcellona che il Mugello rappresentano per Bagnaia due terreni fertili al fine di mettere in atto prestazioni di livello. Sul circuito catalano, per la verit&agrave;, l'italiano non &egrave; mai stato baciato dalla fortuna, sebbene abbia sempre mostrato una notevolissima velocit&agrave;. Nell'edizione del 2022, infatti, dopo aver realizzato il secondo tempo in qualifica, venne centrato da Nakagami, uscendo di scena appena dopo la partenza, mentre nel 2023, dopo aver conquistato la pole position e la seconda piazza nella gara Sprint, fu lo sfortunato protagonista di quello che lui stesso defin&igrave; come la pi&ugrave; brutta caduta della sua carriera.&nbsp; Esiti decisamente migliori al Mugello, dove la medesima velocit&agrave; venne tramutata in vittorie. Nell'edizione del 2022 Bagnaia ebbe infatti la meglio su Fabio Quartararo e Aleix Espargar&ograve;, mentre nella passata annata riusc&igrave; a centrare tutti gli obiettivi del week-end di gara, agguantando dapprima la pole position, trionfando nella Sprint davanti a Marco Bezzecchi e Jorge Martin e poi vincendo in gara precedendo la coppia Pramac Jorge Martin-Johann Zarco.  Occhio nudo: i cinque "punti strani" della MotoGP di Le Mans        

Il campione del mondo si prepara ad affrontare due tra le sue piste preferite, in cui pu&ograve; (e deve) lanciare un messaggio a Martin e Marquez

MotoGP: Bagnaia prepara il contrattacco sull'asse Barcellona-Mugello

        Il talento e la velocit&agrave; ci sono, vanno solo leggermente inquadrati. Si potrebbe riassumere cos&igrave; il fine settimana &ndash; nonch&eacute; l&rsquo;inizio di stagione &ndash; del team Pertamina Enduro VR46, capitanato ovviamente da Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi.&nbsp;Per il riminese, quella di Le Mans, &egrave; stata una tappa da dimenticare. O meglio non del tutto, dato che fino a due terzi della Sprint Marco era addirittura secondo, ma la necessit&agrave; di spingere per contrastare il rientro di Marc Marquez &egrave; costata caduta. A rendere decisamente nero il fine settimana di Marco sono i risultati, con due zero senza dubbio pesanti, in primis per il morale.&nbsp;Bezzecchi infatti proveniva dalla fantastica prestazione di Jerez, dove &ndash; per la prima volta in stagione &ndash; addetti ai lavori e pubblico avevano potuto ammirare nuovamente la migliore versione di Marco, che a Le Mans &ndash; dove aveva vinto l&rsquo;anno scorso &ndash; cercava conferme circa il suo potenziale in sella alla GP23, con la quale per&ograve; i problemi restano. &ldquo;Dall&rsquo;inizio dell&rsquo;anno ogni volta che apro il gas mi sembra di avere sottosterzo &ndash; ha lamentato il romagnolo nel post gara di Le Mans &ndash; e fatico a girare la moto&rdquo;. Di Giannantonio costante, ma ancora in cerca dell&rsquo;acuto  Chi invece a Le Mans ha colto punti importanti sia sabato che domenica &egrave; stato Di Giannantonio, che ore precede il compagno in classifica &ndash; 47 a 36 il parziale in termini di punti &ndash; grazie in primis alla costanza. Il romano infatti ha finora centrato la top ten in tutte le gare domenicali, raccogliendo punti anche in 3 Sprint su 5, a differenza di Bezzecchi che al sabato &egrave; ancora fermo a quota 0.&nbsp;Nel caso del romano quello che ancora manca in vista di Barcellona &egrave; l&rsquo;acuto, ossia il piazzamento di peso. A Le Mans Fabio ci ha provato, lottando come un leone per il podio e rendendosi anche protagonista di un bellissimo duello rusticano con Marquez, ma la sesta posizione finale - anche a causa della penalit&agrave; ricevuta - crediamo che non lo abbia soddisfatto appieno, dato che la top five continua a sfuggire.&nbsp;Come detto in apertura dunque manca poco sia a Bezzecchi che a Di Giannantonio per sognare in grande. Ora davanti a loro si prospetta appunto Barcellona, e soprattutto il Mugello, dove l&rsquo;aria di casa potrebbe regalare quel quid in pi&ugrave; per regalare e regalarsi una gioia. Dall'Igna: "Piloti stressati per la scelta? Un campione deve saper sopportare la tensione"       

Bezzecchi cercava conferme in Francia, invece sono arrivati due zero. Di Giannantonio il pi&ugrave; costante, ma va ancora in cerca della prima top five. In entrambi i casi questione di dettagli

MotoGP: alti e bassi in casa VR46 anche a Le Mans, ma la velocità non manca

        Tra i piloti che hanno faticato maggiormente in questo inizio di stagione della Moto2 c'&egrave; senza ombra di dubbio Tony Arbolino, che dopo un 2023 da assoluto protagonista sembrava potesse essere uno dei grandi pretendenti al titolo. Tuttavia, i primi Gran Premi del 2024 sono stati a dir poco disastrosi per il pilota tricolore e il team Marc VDS, che tra gare incolore e momenti complicati ha dovuto attendere Jerez per centrare la prima Top 10 stagionale. Dopo il settimo posto in Spagna, a Le Mans sembrava che il centauro di Garbagnate potesse proseguire sulla medesima strada crescendo ulteriormente e, in effetti, la sua gara &egrave; stata da protagonista. Purtroppo, per&ograve;, un problema in qualifica l'ha costretto a partire dalla quarta fila e, dopo una partenza difficile, si &egrave; ritrovato addirittura in diciassettesima posizione, dalla quale ha poi recuperato fino all'ottavo posto sotto la bandiera a scacchi. BSB: Can Oncu al via del round di Donington Park con il team Gearlink Arbolino: &ldquo;Mi sono sentito veloce come lo scorso anno&rdquo;  Sicuramente l'ottavo posto non soddisfa al cento per cento Tony e la squadra capitanata da Marc Van Der Straten, specialmente considerando che proprio a Le Mans lo scorso anno conclusero la corsa sul gradino pi&ugrave; alto del podio, ma rispetto al ventesimo posto del Qatar con cui &egrave; partito il 2024 sono stati fatti dei passi da gigante e ora, finalmente, Arbolino inizia a vedere la proverbiale &ldquo;luce in fondo al tunnel&rdquo;. Torner&agrave; sul podio gi&agrave; tra Barcellona e il Mugello? &ldquo;Peccato per la partenza, ma &egrave; stata una buona gara&rdquo;, ha detto Tony a fine weekend. &ldquo;Ho avuto un problema con la frizione al via e sono partito male, ma poi ho cominciato a guadagnare posizioni su posizioni riuscendo a girare con un gran ritmo. Mi sentivo veloce come lo scorso anno, solo che questa volta purtroppo non ho potuto lottare per la vittoria. In ogni caso, ritrovare quelle sensazioni &egrave; stato positivo, la moto era competitiva e il team ha lavorato alla grande, perci&ograve; presto arriver&agrave; anche il nostro momento&rdquo;. Salvadori vince all'esordio nell'IRRC: "Esperienza che ripaga ogni sacrificio"       

Nonostante una qualifica difficile, Tony ha vissuto un GP positivo: dopo un inizio di stagione molto complicato, sembra stia finalmente tornando nelle posizioni di alta classifica

Moto2, Arbolino in crescita a Le Mans: sta tornando il “tiburón”?

        Il 2 maggio negli store fisici ed in quelli digitali per tutte le piattaforme in commercio (PS, Xbox, PC, Nintendo Switch) &egrave; arrivato MotoGP24, il nuovo lavoro dell&rsquo;italiana Milestone per quanto riguarda il Motomondiale. Il 9 maggio &egrave; uscita la prima patch di aggiornamento per PS, Xbox e Steam che riguarda i modelli 3D della MotoGP aggiornati con le ultime modifiche. Milestone ha promesso nelle prossime settimane delle patch di aggiornamento&nbsp; di Moto2 e Moto3, mentre la MotoE verr&agrave; aggiunta a posteriori con un aggiornamento a s&eacute; stante come &egrave; sempre stato anche nei capitoli precedenti.&nbsp; Leggi anche: MotoGP, Acosta-Vinales: per il mondiale ci vuole velocit&agrave; e costanza Togliere qualcosa per un gioco pi&ugrave; MotoGP-style  Pur mantenendo quanto di buono &egrave; stato fatto con MotoGP23, Milestone per MotoGP24 ha dovuto togliere qualche cosa per concentrarsi esclusivamente sui contenuti della stagione in corso. Le modalit&agrave; in single player sono rimaste praticamente le stesse: si va dalla classica prova a tempo, al singolo weekend di gara fino alla rinnovata carriera che ha nel mercato piloti e nelle rivalit&agrave; le sue novit&agrave; principali. Naturalmente c&rsquo;&egrave; anche il tutorial per imparare a giocare a MotoGP24 ed anche la MotoGP Academy, una serie di sfide a tempo sui tracciati del Mondiale utilizzando il pilota locale (Oliveira a Portimao, Bagnaia al Mugello, ecc) o un pilota/team a caso per quel circuito.&nbsp; A proposito della MotoGP Academy, &egrave; stato corretto un problema della IA in MotoGP23 con Oliveira a Portimao: il pilota automatico sbagliava la penultima curva del tracciato portoghese girando tutto interno sul cordolo e impedendo quindi al giocatore di completare la sfida sul rollercoaster dell&rsquo;Algarve. Le note &ldquo;dolenti&rdquo; iniziano quando si vuole fare una prova a tempo con il proprio pilota. Rispetto a quanto capitava nei capitoli precedenti, da MotoGP24 &egrave; stata tolta la possibilit&agrave; di provare le moto principali, Honda, Yamaha, Ducati, KTM, Aprilia con team totalmente inventati basati su sponsor come GoPro, DHL, ecc. Con il nostro pilota creato potremo esclusivamente fare la prova a tempo con i team ufficiali. Rimane comunque la possibilit&agrave; di switchare tra le livree ufficiali e quelle total black che si vedono nei test.&nbsp; Sul gameplay, invece, &egrave; stato fatto un lavoro di pulizia su alcuni aspetti della guida in pista che non sono piaciuti ai fan in MotoGP23 come il pick up della moto a centro curva. Resta ancora una fastidiosa tendenza al ribaltamento in avanti della moto nelle staccate violente (soprattutto nella prima curva di Portimao).  La carriera: mercato piloti, rivalit&agrave; e steward  Il fulcro del single player di MotoGP24 &egrave; ovviamente la carriera. Una carriera che &egrave; stata arricchita finalmente dall&rsquo;ingresso del mercato piloti come nella realt&agrave;. La carriera inizia con il nostro pilota che prender&agrave; parte a tre wild card con il team Honda Asia in Moto3 e con degli obiettivi specifici sulle rivalit&agrave; come battere Stefano Nepa e David Alonso. Finite le tre gare, il gioco chiede se vogliamo attivare il mercato piloti subito, aspettare la seconda stagione o giocare con il roster 2024. Di pari passo alla carriera vanno anche le rivalit&agrave; e i commenti via social, che gi&agrave; c&rsquo;erano in MotoGP23. Battere un rivale e guadagnare punti esperienza porta ad una scelta che guider&agrave; il giocatore ad un obiettivo pi&ugrave; alto sia come nuova rivalit&agrave; che come obiettivi di gara. Altra cosa che mancava nei capitoli precedenti e che &egrave; stata aggiunta quest&rsquo;anno sono gli Steward. Il sistema di penalit&agrave; c&rsquo;era gi&agrave; in MotoGP23 ma nel nuovo capitolo &egrave; stato portato ad un livello pi&ugrave; simile alla realt&agrave;, con gli steward che possono giudicare le nostre azioni in pista sin dalle prime prove.  Conclusione  MotoGP24, con le nuove implementazioni, sta arrivando ad essere la copia ludica di quello che si vede normalmente nelle gare vere. Ogni anno il team di Milestone fa un grande sforzo sia nella progettazione che nel campionamento dei suoni delle moto (quest&rsquo;anno molto pi&ugrave; vicini alla realt&agrave;) per portare un prodotto sempre pi&ugrave; valido nelle console dei tifosi di tutto il mondo ed anche degli stessi piloti.       

Recensione del nuovo capitolo dei ragazzi di Milestone dedicato al Motomondiale uscito il 2 maggio per tutte le piattaforme

MotoGP24: un passo indietro per migliorare?

        Insieme alle varie classi del Motomondiale, in occasione del Gran Premio di Francia a Le Mans &egrave; andato in scena anche il secondo appuntamento stagionale della Red Bull Rookies Cup. Dopo lo spettacolare inizio di Jerez, anche sul circuito d'oltralpe i giovani talenti del monomarca KTM hanno dato spettacolo con gare incerte e volti nuovi nelle posizioni di vertice: andiamo a vedere cos'&egrave; successo. Salvadori vince all'esordio nell'IRRC: "Esperienza che ripaga ogni sacrificio" Quiles torna al successo, sotto gli occhi di... Marquez  A conquistare la vittoria in Gara 1 &egrave; stato uno dei grandi favoriti per la conquista del titolo, ovvero Maximo Quiles Martinez. Gi&agrave; bi-campione della European Talent Cup, non era ancora riuscito a salire sul gradino pi&ugrave; alto del podio, ma nella prima manche francese ha avuto la meglio su Rico Salmela (vincitore all'Estoril una settimana fa nel FIM JuniorGP) ed Alvaro Carpe, con anche Valentin Perrone e Brian Uriarte in piena lotta fino alla fine della contesa, come dimostrano i 792 millesimi che hanno separato i primi cinque sotto la bandiera a scacchi. Il tutto sotto agli occhi vigili di Marc Marquez, ormai vero e proprio mentore di Quiles. Pagelle MotoGP: i voti ai protagonisti del Gran Premio di Le Mans Primo trionfo per Uriarte, bene gli italiani   Gara 2 &egrave; stata per certi versi molto simile alla precedente, con un gruppetto di piloti in lotta per le prime posizioni fino al termine della contesa. Questa volta, per&ograve;, a centrare il successo &egrave; stato Brian Uriarte. Il rookie spagnolo (dai trascorsi nel CIV) ha battuto il connazionale Maximo Quiles, ora leader di campionato, ed il malese Hakim Danish, tutti e tre racchiusi in appena 328 millesimi di secondo. Non ha invece concluso in zona punti Rico Salmela, il quale ha accusato un problema tecnico al comando del gas. Parlando dei piloti italiani, quello di Le Mans &egrave; stato un fine settimana decisamente migliore rispetto al precedente di Jerez. In particolare, Giulio Pugliese e Leonardo Zanni hanno chiuso Gara 1 in ottava e nona piazza, mentre in Gara 2 hanno tagliato il traguardo a posizioni invertite. A punti in entrambe le manche anche Edoardo Boggio, con un 14&deg; ed un 13&deg; posto; tutti e tre punteranno ancora pi&ugrave; in alto nel prossimo appuntamento, in programma al Mugello nel primo weekend di giugno, nel quale dovrebbe tornare in azione anche Guido Pini. Acosta a terra per la prima volta: "Avevo la moto per vincere"       

I due talenti spagnoli hanno conquistato una vittoria a testa nel secondo round del monomarca KTM. Ottimo weekend anche per i piloti italiani

Rookies Cup, Le Mans: primi successi stagionali per Quiles e Uriarte

Fabio Quartararo &egrave; tornato ad assaporare il dolce sapore dei piani alti della classifica, ma purtroppo la gioia &egrave; durata troppo poco. Una caduta infatti ha impedito al francese di cogliere un piazzamento&nbsp;- nella gara di casa - che verosimilmente sarebbe gravitato intorno alla top five, ma questo gli ha tolto del tutto il sorriso. &nbsp; &ldquo;In fin dei conti sono contento &ndash; spiega Fabio &ndash; dato che per la prima volta in stagione mi sono sentito competitivo, e ho potuto lottare con piloti che ho gi&agrave; sfidato in passato come Espargar&ograve;, avendo Vinales e Marquez davanti a me. Purtroppo sono caduto, ma essere sesto senza mille scivolate davanti era un ottimo risultato, che regala motivazione. Mentalmente &egrave; stato utile disputare una gara del genere, nonostante l&rsquo;esito&rdquo;.    Quartararo spiega la caduta    Un esito come detto negativo, che il portacolori Yamaha aveva in parte messo in conto, dopo una gara corsa sin da subito senza risparmiarsi. &nbsp; &ldquo;Ero al limite dal primo giro, tanto che &egrave; stato strano non cadere prima, ma davanti al tuo pubblico vuoi dare tutto. Volevo tenermi del margine ma non credo di averlo fatto, e sono caduto per fare il massimo. Il pubblico &egrave; stato incredibile: sentire il tuo nome anche dopo una caduta e dopo stagioni difficili &egrave; emozionante&rdquo;. &nbsp; Le note positive sembrano non mancare per Fabio, aiutato da alcune modifiche di assetto da confermare al Mugello, dove tra pochi giorni Yamaha sar&agrave; in azione per un test. &nbsp; &ldquo;Stamattina abbiamo fatto grandi cambiamenti sulla moto. Il team si aspettava che sentissi grandi differenze, invece no, tanto che abbiamo lasciato la moto cos&igrave; per la gara, e potremmo aver trovato una nuova base. Nei test del Mugello dei prossimi giorni avremo la risposta. La moto ancora si muove tanto rispetto a quelle dei primi, e fatico a voltare, ma stiamo progredendo e siamo sulla strada giusta&rdquo;.   

Il francese sorride nonostante lo zero: &quot;Ero al limite dal primo giro, ma davanti al tuo pubblico vuoi dare il massimo. Forse abbiamo trovato una nuova base, al Mugello la verifica&quot;

MotoGP, Quartararo: &quot;Competitivo per la prima volta. La caduta? Poteva arrivare prima&quot;

Pecco Bagnaia ha rotto il tab&ugrave; Le Mans, ma non &egrave; bastato per contenere Jorge Martin e Marc Marquez. Dopo i due ritiri incassati nelle gare lunghe del 2022 (quando ancora non esisteva la Sprint) e 2023, Bagnaia ha finalmente tagliato il traguardo del GP Francia centrando un terzo posto che ha riscattato in parte le difficolt&agrave; incontrate nella manche corta del sabato.    Moto2, risultati GP Francia  Bagnaia battuto da Martin e Marquez   Risultato che non basta per&ograve; a rintuzzare il principio di fuga iridata dell&rsquo;inarrestabile Martin, vincitore di Sprint e Gran Premio a Le Mans e volato a +38 (un vantaggio che dopo 5 weekend MotoGP non si vedeva dal 2014) in classifica generale. Nel bilancio di questo primo scorcio di stagione a fare la differenza sono proprio le gare brevi, dove il pilota Pramac vanta 3 successi e il piemontese ha ottenuto solo il quarto posto a Lusail e Portimao come miglior piazzamento, con ben due ritiri che pesano come macigni in ottica mondiale.  &ldquo;Ma sono felice per aver concluso la gara &ndash; ha esordito il campione del Mondo ai microfoni di Sky Sport &ndash; certo, mi dispiace non aver vinto, ma non avevo la velocit&agrave; per resistere a Jorge e Marc, in particolare nel terzo settore della pista. Il risultato &egrave; buono considerando che non ho disputato la gara del sabato, con annessa mancanza di dati sul consumo delle gomme&rdquo;.  Pecco ha poi commentato la manovra subita dal #93 nel corso dell&rsquo;ultimo passaggio: &ldquo;La mia idea era rimanere appiccicato a Martin per provare ad attaccarlo alla curva 13, ma Marquez ha frenato molto forte alla 9 e mi ha passato, &egrave; stato pi&ugrave; incisivo e non mi ha dato possibilit&agrave; di replica&rdquo; ha analizzato il piemontese, gi&agrave; concentrato sul prossimo impegno in programma a Barcellona tra due settimane. &ldquo;Qui non ero forte come a Jerez, quindi non sono mai riuscito a trovarmi nella situazione giusta per sorpassare. Anzi, col senno di poi credo di aver sbagliato a non approfittare del lungo di Martin a due giri dalla fine. Ma adesso ci aspetta un GP importante e poi ci sar&agrave; il Mugello, la nostra gara di casa. Lavoreremo per fare meglio&rdquo;.   

Il ducatista ha concluso il GP al terzo posto, sorpassato anche da Marc all&#39;ultimo giro: &quot;Ha frenato forte, senza darmi possibilit&agrave; di replica&quot;

MotoGP Francia, Bagnaia beffato da Marquez: &quot;&Egrave; stato pi&ugrave; incisivo&quot;

        La MotoGP &egrave; tornata in Europa. Un filotto che nei prossimi anni potrebbe venire meno perch&eacute; Liberty Media pare intenzionata a eliminare l&rsquo;eurocentrismo. Greg Maffei, il numero uno dei nuovi proprietari del Circus, non si &egrave; nascosto: &ldquo;Ventidue GP &egrave; la quantit&agrave; corretta e cercheremo di avere un mix di gare in tutto il globo&rdquo;. L&rsquo;ha ribadito Carmelo Ezpeleta nella conferenza stampa di Austin: &ldquo;Quest&rsquo;anno abbiamo una grande presenza europea ma siamo uno sport globale. Il successo ottenuto nel sud-est asiatico &egrave; una guida per far crescere lo sport anche nel Sud America. Gli stessi USA sono un&rsquo;altra opportunit&agrave;&rdquo;. Calendario MotoGP 2024 Calendario MotoGP: quale futuro con Liberty Media?  Lo stesso comunicato sul trasferimento della maggioranza delle azioni si soffermava sull&rsquo;internazionalit&agrave; della MotoGP: &ldquo;Dalla prima stagione, nel 1949, articolata su sei round in Europa, la MotoGP &egrave; cresciuta in modo significativo&rdquo;. Ogni Paese dispone di una tappa con due eccezioni: la Spagna con quattro round e l&rsquo;Italia con due. Un&rsquo;anomalia che dovr&agrave; essere sanata nei prossimi anni per trovare spazio nel calendario a mercati enormi. Il Sud America, con i suoi 442 milioni di abitanti, &egrave; il primo obiettivo. Peraltro nel 1961, grazie all&rsquo;Argentina, l&rsquo;America Latina fu il primo teatro di una gara extra-europea. In totale l&rsquo;Argentina ha ospitato diciotto edizioni, il Brasile tredici e il Venezuela tre. Per giustificare il lungo viaggio e ammortizzare le spese, probabilmente in futuro il Sud America ospiter&agrave; due GP nell&rsquo;arco di otto giorni: calendarizzarli tra fine febbraio e inizio marzo permetterebbe di allungare l&rsquo;esposizione mediatica della MotoGP di alcune settimane, sfruttando nel contempo il periodo estivo dell&rsquo;emisfero australe. Gi&agrave; nel 1977, 1978 e 1979 il Mondiale scatt&ograve; in Venezuela, poco oltre met&agrave; marzo, un mese prima dell&rsquo;approdo in Europa. Forte di 216 milioni di abitanti e 12,9 milioni di motocicli, il Brasile &egrave; il principale candidato. Subito dopo viene la Colombia, superiore all&rsquo;Argentina per popolazione (52 milioni contro 45,8) e parco circolante a due ruote (9,4 milioni a 6). Oltretutto la Colombia potrebbe giovarsi dell&rsquo;entusiasmo per le gesta di David Alonso che, sebbene sia nato in Spagna, ha preso la nazionalit&agrave; della madre, Sandra Gomez, originaria di Bucaramanga, citt&agrave; colombiana da 600mila abitanti. Con cinque GP vinti a soli 17 anni, Alonso pare destinato alla classe regina nell&rsquo;arco di tre anni, in tempo per assistere al debutto del Paese nel calendario. Sulla scia di quanto accaduto in Formula 1, che fino al 2021 aveva un appuntamento annuale negli Stati Uniti (Austin) e ora se ne ritrova tre (con Miami e Las Vegas), anche la MotoGP dovrebbe moltiplicare la presenza negli USA. Un paio d&rsquo;anni fa Wayne Rainey dichiar&ograve; di ritenere fattibile la disputa di un GP al Barber Motorsports Park, a Birmingham, in Alabama: &ldquo;&Egrave; uno dei circuiti pi&ugrave; affascinanti degli USA e del Mondo, se si considerano il museo e il modo in cui &egrave; strutturato. Dovrebbero apportare alcune modifiche, ma diventerebbe molto popolare nel Mondiale&rdquo;. In alternativa si potrebbero rispolverare Indianapolis e Laguna Seca, teatro rispettivamente di otto e 15 GP, oppure pi&ugrave; facilmente il nuovo impianto del Tennessee. &Egrave; possibile anche l&rsquo;incremento delle gare in Asia, che gi&agrave; conta sette GP. La prima scelta resta la Cina, sia per l&rsquo;enorme bacino d&rsquo;utenza che per la rapida ascesa dei brand locali, dalla CFMoto in Moto3 alla Kove nella Supersport 300. Puntando invece ai soldi facili delle dinastie pi&ugrave; ricche al Mondo, si pu&ograve; ipotizzare un secondo round nel Medio Oriente dopo il Qatar. Non va nemmeno escluso il tentativo di dare l&rsquo;assalto all&rsquo;Africa, magari con il Sud Africa, che dal 1983 al 2004 ospit&ograve; dieci GP. Tutto ci&ograve; andr&agrave; a scapito dell&rsquo;Europa che, dai 12 GP attuali, scender&agrave; probabilmente a nove: a pagare pegno sar&agrave; la Spagna con il dimezzamento delle gare a partire dal 2027. Non a caso, per evitare di uscire anzitempo, ad Arag&oacute;n si sono affrettati a rinnovare fino al 2026. Rischia anche l&rsquo;Italia, soprattutto se le presenze in circuito dovessero rimanere molto inferiori ai Paesi limitrofi: nel 2023 ci sono stati 135.670 spettatori al Mugello e 141.056 a Misano, a fronte dei 278.805 di Le Mans, dei 233.196 del Sachsenring e dei 173.017 del Red Bull Ring. Con questo trend, Liberty Media potrebbe conservare un solo GP in Italia, credendo di raddoppiare le presenze sugli spalti. Che poi questa scommessa paghi, &egrave; tutto da vedere.        

Dove? In primis in Sud America, ma &egrave; probabile lo stesso raddoppio dei GP statunitensi

Calendario MotoGP: Liberty Media a caccia di nuovi mercati

        Pochi sono i piloti ad avere certezze finora in vista del 2025 e tra questi c&rsquo;&egrave; Francesco Bagnaia, che ha rinnovato con Ducati fino al 2026. Non ci sono, invece, aggiornamenti su chi sar&agrave; il suo compagno di squadra. Dopo che Fabio Quartararo ha rinnovato la propria fiducia a Yamaha, il mercato piloti si &egrave; fermato momentaneamente e sicuramente ripartir&agrave; al Mugello, quando la Casa bolognese annuncer&agrave; il nome del secondo pilota Ducati ufficiale. Chi la spunter&agrave; tra Bastianini, Martin e Marquez?  Il direttore generale di Ducati Corse Gigi Dall&rsquo;Igna ha raccontato ai microfoni di motogp.com: &ldquo;Sar&agrave; una decisione difficile da prendere, ma onestamente non lo faremo prendendo in considerazione solo i risultati del 2024, bens&igrave; tutta la storia dei nostri piloti. Questo &egrave; importante. Tutti e tre sono davvero dei Campioni. Vedremo&rdquo;. L'ingegnere veneto si riferisce al sei volte iridato in MotoGP Marc Marquez, oggi impegnato nel team Gresini, a Jorge Martin il leader del campionato e a Enea Bastianini, attuale pilota Ducati in rosso. Al Mugello la resa dei conti: Dall'Igna spiega perch&eacute;  L&rsquo;unica cosa certa &egrave; che il nome sar&agrave; annunciato in vista del Gran Premio del Mugello quindi dopo la prova francese che andr&agrave; in scena questo weekend e quella catalana, in programma a fine maggio. Sulla scelta di comunicare questa decisione prima del Gran Premio d'Italia Dall&rsquo;Igna ha spiegato: &ldquo;Preferiamo dare la possibilit&agrave; a tutti i piloti di trovare la migliore opzione possibile, se nel 2025 non saranno alla guida di una Ducati&rdquo;. I due piloti che non saranno scelti avranno cos&igrave; tutto il tempo di trovare un'altra buona alternativa, per poter mettere in mostra il loro grande talento. Classifica piloti MotoGP 2024       

Dopo il rinnovo di Fabio Quartararo con Yamaha il mercato piloti &egrave; ora in stand by, in attesa della decision della Casa di Borgo Panigale&hellip;

Dall'Igna svela quando sarà annunciato il compagno di Bagnaia per il 2025

        Fabio Quartararo &egrave; atteso alla prova pi&ugrave; importante della sua stagione, quantomeno in termini di "cuore". L'idolo di casa, spinto dai suoi fan francesi, &egrave; stato accolto in maniera vistosa ed entusiasta in quel di Le Mans, dove lo aspetta un fine settimana complesso dal punto di vista tecnico. Il campione del mondo 2021, che in Francia non ha mai vinto (terzo nel 2021), &egrave; consapevole di essere nel mezzo della crisi tecnica con la sua M1, e che il lavoro da svolgere &egrave; ancora ingombrante e lungo. Alla vigilia dell'evento francese l'alfiere della Yamaha ha espresso tutto il suo affetto per la gara di casa: "Venire qui &egrave; sempre speciale; Le Mans &egrave; una di quelle piste dove la festa e l'entusiasmo iniziano dal mercoled&igrave;. Durante il week-end proveremo alcune novit&agrave; derivate dai test, useremo sicuramente il nuovo telaio ma non stravolgeremo la moto. Mentre per il nuovo forcellone dovremo aspettare il Mugello". Bastianini sulla MotoGP 2027: "L'unica cosa che mi ha fatto storcere il naso &egrave;..." Fabio Quartararo: "La velocit&agrave; ci ha fatto perdere alcuni punti di forza" Il nuovo regolamento, atteso per il 2027, &egrave; al centro dei temi pi&ugrave; caldi del paddock, e, a tal proposito, Quartararo si &egrave; espresso positivamente: "La cosa importante era togliere l'abbassatore, a parte questo non credo che ci sar&agrave; un cambiamento significativo, n&egrave; per la cilindrata, al Mugello la velocit&agrave; &egrave; alta a prescindere, non far&agrave; differenza tra la moto attuale e la futura 850, n&egrave; per l'aereodinamica, che non risentir&agrave; di troppe modifiche". La strada per la rinascita della casa di Iwata &egrave; ancora lunga, ed il lavoro da svolgere si dimostra ancora abbastanza intricato. Lo stesso Quartararo ha specificato: "Siamo pi&ugrave; veloci in termini di motore ma ci&ograve; non &egrave; sempre un vantaggio; questo fattore ci penalizza in alcune aree dove prima eravamo particolarmente forti. Il motore &egrave; cambiato molto e questo condiziona le caratteristiche principali della moto, e quindi la capacit&agrave; di curvare e di generare grip, due aspetti che in passato erano molto performanti".  Morbidelli: "Ora guido la mia moto, non quella di Bagnaia"        

Il pilota francese si prepara alla gara di casa consapevole delle difficolt&agrave; che lo attendono dal punto di vista tecnico

MotoGP Le Mans, Quartararo: "Togliere l'abbassatore era importante"

        &Egrave; iniziata il 27-28 aprile 2024, dall'Autodromo di Vallelunga &ldquo;Piero Taruffi&rdquo;, la nona edizione della Yamaha R3 Cup Italia, monomarca organizzato da AG Motorsport Italia e la filiale italiana di Yamaha Motor Europe. Un esordio stagionale inserito come da tradizione nel contesto dela Coppa Italia Velocit&agrave;, dove a confrontarsi nel monomarca della Casa di Iwata ci sono state due classi, la bLUcRU e la Senior.  Yamaha R3 Cup Italia, grande inizio a Vallelunga  Dopo il miglior tempo provvisorio ottenuto da Emanuele Pastore (Roc'n'Dea) nelle prime qualifiche, a ottenere la pole position &egrave; stato Mattia Bosello (Geko Bike Factory) davanti a Gianmaria Ibidi (Team 03) e ancora Pastore, terzo in griglia. Una qualifica serratissima, a cui ha fatto seguito la gara domenicale in cui tutti i giovani piloti hanno dato spettacolo tra le curve del circuito capitolino. Dopo un inizio in salita, Ibidi ha saputo riscattarsi conducendo in soliitaria le operazioni, sino a transitare sul traguardo con quasi 3 secondi di vantaggio sugli inseguitori. Il podio &egrave; stato completato da Mattia Bosello e Christian Pucci (Mandatori). Sfortunati Lorenzo Cavalletto (RP82) e Tiziano Floretta (Roc'n'Dea), le cui possibilit&agrave; di vittoria sono svanite gi&agrave; al primo giro a causa di una caduta alla Campagnano. Stessa sorte per Pastore, caduto nel corso del passaggio numero 9 alla curva Semaforo. La top 3 assoluta ha rispecchiato anche quella della classifica bLUcRU, mentre nella Senior ha primeggiato Ludovico Papale (VR3). Un esordio di assoluto valore per i ragazzi della Yamaha R3 Cup Italia, che sotto la guida di Moreno Antonioli sono pronti a scendere nuovamente in pista nel weekend alle porte (11-12 maggio) sul meraviglioso saliscendi del Mugello, teatro del secondo appuntamento della Coppa Italia Velocit&agrave;. Coppa Italia Velocit&agrave;: il calendario 2024       

Il racconto della prima tappa del monomarca targato AG Motorsport Italia a Vallelunga

Yamaha R3 Cup Italia: Gianmaria Ibidi è il primo vincitore del 2024

        Lei &egrave; inconfondibilmente rossa, si fa notare per le sue pieghe mozzafiato, incanta e seduce, conquista e convince. Risiede austera nei pressi di Bologna, ma le piace girare il Mondo in compagnia, poich&eacute; in tanti ne condividerebbero almeno un viaggio. Si fa rispettare, soprattutto in mezzo al gruppo, sebbene abbia come pezzo forte una leadership innata. Sa che in tanti la vorrebbero, ma in pochi la possono avere, e casomai &egrave; pi&ugrave; facile perderla che tenerla. Chi ne ingaggia duello, spesso ne esce sconfitta: lottare contro una primadonna significa accettare di rimanerne in secondo piano, comunque vada. L&rsquo;effigie marcata dalla Ducati nella classe regina &egrave;, pi&ugrave; o meno, questa: se i fogli legittimano i valori in campo, essi siano. Altrimenti, bisogna ricorrere a carte false o correre dietro ad altre moto. Aver segnato indelebilmente le classifiche da met&agrave; 2022 ha posto la Casa di Borgo Panigale quale riferimento della serie e, pur suonando ironico, continuare a imporsi potrebbe generare il rischio di perdere i riferimenti Brivio e Trackhouse interessati a Mir Ducati, veloce e contesa  La Desmosedici, ritenuta il miglior prototipo della MotoGP, ha spinto gli avversari al limite in alcuni casi, oltre i limiti in situazioni peggiori: otto quattro cilindri bolognesi sono troppe, viaggiano troppo forte, occorre urgere ai ripari prima che sia troppo tardi. Per la concorrenza, ovviamente. Il confronto numerico con la Yamaha coinvolge i risultati &ndash; in discesa proprio dal gi&agrave; citato 2022 &ndash; del contingente blu, nel tempo ridotto all&rsquo;osso, al contrario del rialzo della spedizione bolognese. Due sono le M1 in griglia, computo dimezzato a fine 2022: non importa se Fabio Quartararo in quella stagione fosse il campione in carica (e sfior&ograve; il bis), a Iwata chiusero comunque i rubinetti, complice il fatto che nessuna squadra fece richiesta esplicita di ottenere le moto blu. Il francese, titolato tre stagioni or sono, cominci&ograve; il 2022 in grande lena, continu&ograve; convinto fino alla Germania poi perse progressivamente colpi. Ad approfittarne, Pecco Bagnaia e la Desmosedici GP22, capaci di recuperare 91 punti di svantaggio. Contestualmente in Giappone suonarono i campanelli di allarme, arriv&ograve; il cambio di fornitura per il satellite RNF, che prefer&igrave; le Aprilia. Invece, le Desmosedici portarono, e portano avanti, il discorso con quattro team. Siamo per&ograve; arrivati a un momento chiave della storia. Dorna e tre diapason spingono per porre sulla griglia futura due ulteriori M1, i vertici e relativi aggregati sono pinti o, perlomeno, &ldquo;consigliati&rdquo; a farsene carico. Carico tecnico, dato che si parla di svilente fornitura gratuita o, forse peggio, sotto costo. Poich&eacute; i dubbi &egrave; meglio chiarirli, ci siamo rivolti a Lin Jarvis, perentorio nella risposta. "Confermo, il 2025 sar&agrave; fondamentale per noi" ha usato il plurale, malgrado l&rsquo;attuale Managing Director sia prossimo alla pensione, per un posto che verr&agrave; ereditato da Paolo Pavesio. &ldquo;Vedremo, anzi, vedrete in pista due aggiuntive Yamaha. Stiamo lavorando per accrescere le prestazioni della M1, contando di schierarne due in una struttura dedicata&rdquo;. Il progetto, ambizioso quanto necessario, ha chiamato in causa la firma fino al 2026 di Quartararo, &ldquo;pilastro&rdquo; per un porticato da ricostruire: &ldquo;Fabio si &egrave; fidato, vedendo il lavoro di ristrutturazione cominciato mesi fa. Credetemi, tenerlo non &egrave; stato difficile. Lui crede in ci&ograve; che sta facendo, &egrave; giovane, ha tempo. Il biennale lo tiene tranquillo: &egrave; il tempo, il fattore da considerare&rdquo;. Tempo che, spesso, conta pi&ugrave; dei soldi in MotoGP. Al di l&agrave; dell&rsquo;interessantissima offerta accettata e suggeritaci in una decina di milioni di Euro annui, Quartararo sfida Crono, Dio del Tempo, oggi forte quanto Pluto, Dio della Ricchezza.  Passa alla prossima pagina &nbsp; Pramac-Yamaha? Campinoti smentisce  Scomodare divinit&agrave; dell&rsquo;Antica Grecia richiama all&rsquo;ordine chi sta giovando delle relative servigie: Lenovo ufficiale, Prima Pramac Racing satellite (con le quattro GP24), indipendente Pertamina Enduro VR46 e indipendente Gresini Racing (squadre dotate di GP23). L&rsquo;Olimpo della categoria. Andando per ordine, il team rosso di Bagnaia ed Enea Bastianini &egrave; intoccabile, con il numero 1 fisso a tutto il 2026 e il romagnolo intenzionato a rimanere. Non &egrave; detto che accadr&agrave; ma, essendo diretta emanazione aziendale, la struttura &egrave; soltanto e sempre Ducati. Paolo Campinoti, affezionato alla Ducati almeno dal 2005, motivi per cambiare, passando alla Yamaha, non sembra averne: &ldquo;Ma scherziamo?&rdquo; ci ha confermato, lasciando parola a Gino Borsoi, manager del box di Jorge Martin, papabile ufficiale Lenovo, e Franco Morbidelli. &ldquo;E chi avrebbe messo in giro certe voci? Parlare e scrivere &egrave; una cosa, i fatti sono diversi. Partiamo da condizioni reali: abbiamo disputato un fantastico 2023, per un sogno iridato svanito soltanto nel finale, e dal quale sono stati tratti significativi insegnamenti. Infatti, mettendoli in pratica, siamo in testa alla classifica con Jorge, nell&rsquo;obiettivo di prenderci a fine contesa quanto sfuggitoci. Ecco, semmai Martin partir&agrave; verso una squadra ufficiale, la vuole. E se la merita&rdquo;. Sar&agrave; Ducati? Ancora non si sa, mentre Gino ha continuato: &ldquo;Spiegatemi quale senso avrebbe, per noi, cambiare costruttore. Pramac dispone di Desmosedici ufficiali, oggi sono le stesse GP24 di Pecco ed Enea. Pramac &egrave; il fratello minore della compagine factory, nel percorso di formazione dei giovani, poi da promuovere nello stesso team ufficiale. Il rapporto instaurato tra Pramac e Borgo Panigale valica i meri interessi economici, qui c&rsquo;&egrave; dell&rsquo;altro in gioco. E non &egrave; un gioco, ma pura e costruttiva collaborazione. Ecco perch&eacute; respingo certe voci&rdquo;. Borsoi ha, oltretutto, sottolineato il concetto attraverso un nome gettonato: "Fermin Aldeguer, chiaramente contrattualizzato Ducati, ci piace. E tanto. Lui &egrave; giovanissimo, forte, costituisce l&rsquo;esempio di sinergia appena descritto". Il &ldquo;nodo Aldeguer&rdquo; &egrave; da considerare: protagonista con l&rsquo;eccellente Boscoscuro in Moto2, il diciannovenne conterraneo di Pedro Acosta ha firmato con e per la Ducati, e la Ducati vuole tenerlo a corte. Sar&agrave; fondamentale capire dove collocarlo: in Pramac? Ottimo, quindi spazzata via l&rsquo;ipotesi Yamaha, sempre che non intervengano forze esterne.  Passa alla prossima pagina &nbsp; VR46, Gresini e Marc Marquez  A proposito di forze, lo sponsor Pertamina &egrave; contento di raffigurare VR46, fino a caldeggiarne la permanenza in Ducati. Idem come sopra, con Alessio Salucci a toglierci i dubbi: &ldquo;Un attimo, un attimo &ndash; la precisazione di Uccio &ndash; stiamo valutando il passaggio alla Yamaha, per&ograve; dobbiamo soddisfare i sostenitori. Il nostro team &egrave; nato da poco, &egrave; cresciuto e si &egrave; sviluppato bene nell&rsquo;uso delle Desmosedici. S&igrave;, sappiamo come l&rsquo;adattamento da GP22 a GP23 sia complicato, ma i risultati arriveranno presto&rdquo;. Marco Bezzecchi, in scadenza e desideroso anch&rsquo;egli di investitura ufficiale, rimarr&agrave; fedele o passer&agrave; altrove? Fabio Di Giannantonio, &ldquo;alieno&rdquo; alla VR46 Academy ma ben integrato, rester&agrave;? Ricordiamo anche l&rsquo;icona da brand ambassador Yamaha di Valentino: &ldquo;E chi la dimentica? Qui si negozia con la Yamaha, ammettendo come la M1 di adesso sia poco performante. La Ducati invece lo &egrave;, parecchio. Ci sono in ballo posti di lavoro per 40 persone e qualcosa come 20 famiglie: comprenderete come sia da fare la scelta azzeccata, nell&rsquo;interesse comune"&nbsp;ha aggiunto Salucci. &ldquo;Siamo un gruppo di lavoro, a beneficiare di un rapporto fantastico con la Ducati. Posso affermarlo: ci troviamo a stretto giro dal rinnovo contrattuale&rdquo;. Borsoi e Salucci e i rispettivi team si trovano in un evitabile clash: se la Yamaha &egrave; interessata a una delle due squadre, e se l&rsquo;affare andr&agrave; in porto, uno dei due &egrave; stato strategico. Ultima istanza chiamata Gresini, porto logistico delle Desmosedici nella fase di off-season e luogo di allestimento ai campionati da affrontare. Nadia Padovani ha in casa i fratelli Alex e Marc Marquez, sui quali vertono attriti differenti. Soffermiamoci su Marc, in crescita a bordo della Desmosedici GP23 leva del freno ingannatrice di Austin a parte. Il numero 93 ha fatto la cosa delle cose, salutando la Honda e saltando sulla Ducati. Il catalano ha rifiutato banconote pesanti, accontentandosi della leggerezza di figura indipendente pur di guidare per la Casa del momento. Bravo, ma &egrave; il caso di fare bella figura e, finalmente, confermiamo quanto origliato nel paddock: Marc parla con Pramac, Pramac parla con Marc. Magnifico, e quale sarebbe la questione? Una convivenza 2025 marcata, ovviamente, Ducati. Marquez gradisce Gresini, ma &egrave; abituato a trattamento ufficiale. Se non di pi&ugrave;. Il campo si allarga, ma il cerchio dovr&agrave; stringersi a breve: nel Motorsport moderno i piani vanno stilati entro e non oltre l&rsquo;estate. Pramac ha nel GP Italia del Mugello, a mezzo passo dal reparto corse, una sorta di deadline per comunicare l&rsquo;imminente futuro. VR46 argina la pressione di Pertamina, tenendo un piede in due scarpe. Gresini con Ducati andr&agrave; avanti, se l&rsquo;accordo rinnovato nello scorso autunno non diverr&agrave; cartastraccia.  Passa alla prossima pagina &nbsp; Le altre squadre MotoGP  Scrutando il panorama delle restanti squadre non ufficiali, LCR e Honda rappresentano un tutt&rsquo;uno, per un Lucio Cecchinello maggiormente coinvolto nella dirigenza HRC. Trackhouse e Aprilia sono felici del legame da poco stretto, GASGAS-Tech 3 sta raggiungendo con Pedro Acosta e la RC16 visibilit&agrave; stellari. Qualcuno manca all&rsquo;appello? Sarebbe lecita una promozione, oppure l&rsquo;ingresso di una nuova struttura, magari presa dalla classe di mezzo o dalla Superbike, ma Carmelo Ezpeleta &egrave; irremovibile: &ldquo;No, quei due posti saranno riservati a una Casa costruttrice&rdquo;. Se il CEO Dorna intende MV Agusta per mezzo del Gruppo Pierer Mobility, parliamo di un marchio sotto il quale figurerebbero KTM. Se, invece, i posti sono da tenere in caldo per l&rsquo;approdo della BMW, il discorso fila. Non torna il conto, per&ograve;, se la promessa &egrave; che conteremo due Yamaha in pi&ugrave;, seppure si profilino compromessi da accettare e rospi da ingoiare. La Rossa provocante e provocatrice, detiene le fila di movimenti compiuti all&rsquo;aria aperta, sottobanco e nei pi&ugrave; alti uffici della MotoGP. Quando si &egrave; consapevoli di essere i migliori, si innescano negli altri doppie modalit&agrave; di atteggiamento: gli si fa girar la testa, o la testa viene girata da un&rsquo;altra parte. Che poi &egrave; l&rsquo;esatto contrario della situazione nel presente Yamaha: ci si rompe la testa, pur di ritornare in testa.        

Tra Ducati, Yamaha e Marc Marquez, tutte le voci che animano la classe regina. Chi sta bluffando e chi rimarr&agrave; col cerino in mano?

L'intreccio di mercato che scuote la MotoGP

        A parte pochi nomi, la maggior parte dei piloti di MotoGP deve ancora trovare una sistemazione in vista del 2025 e tra questi spunta Aleix Espargar&ograve;. L&rsquo;ad di Aprilia Racing Massimo Rivola ha ammesso che la loro priorit&agrave; al momento &egrave; attendere i loro due piloti, appunto Aleix e Maverick Vinales, dimostrando ancora una volta una grande attenzione per il lato umano e pi&ugrave; profondo della questione. Aleix si trova quindi davanti a un bivio piuttosto importante, forse l&rsquo;ultimo della sua carriera. Calendario MotoGP 2024 Il ririto &egrave; contemplato dal portacolori ufficiale Aprilia  Classe 1989, con i suoi 35 anni che compir&agrave; il 30 luglio il catalano &egrave; il pi&ugrave; "anziano" della griglia di partenza. La sua prima apparizione nel Mondiale risale al 2004 quando c&rsquo;era ancora la 125, mentre in MotoGP &egrave; approdato nel 2009. Ma &egrave; dal 2017 che &egrave; cominciata la sua storia con Aprilia e in vista di quella che potrebbe essere la nona stagione insieme alla Casa di Noale, Aleix Espargar&ograve; deve prendere una decisione. Ovvero: vuole continuare a essere un pilota di MotoGP? Vuole continuare a mettere tutto il suo impegno in un progetto, continuare ad allenarsi costantemente e stare in giro per il mondo la maggior parte del tempo? A 35 anni e con una bella famiglia, tra cui due bimbi piccoli, non &egrave; una decisione facile da prendere. E tanto meno scontata. Non dovesse sentire pi&ugrave; questo mestiere nelle sue corde potrebbe sempre optare per vestire i panni del collaudatore, vista la grande esperienza maturata e la buona sensibilit&agrave; alla guida della moto. Avendo quindi un impegno minore, senza per&ograve; lasciare del tutto il mondo delle corse.  Il matrimonio con Aprilia &egrave; bello solido  Se avr&agrave; ancora voglia di mettere tutta la sua energia in MotoGP, il passo successivo appare poi ovvio. Nell&rsquo;intervista esclusiva fattagli in Qatar aveva ammesso che se avesse continuato a correre l&rsquo;opzione sarebbe stata solo una, sulla carta, restare &ldquo;a casa&rdquo;, con Aprilia. Restare con quella marca che gli ha dato fiducia nel 2017 - e a cui lui ne ha data altrettanto - quando si &egrave; presentata da debuttante nella top class. Da quel momento la storia l&rsquo;hanno fatta insieme, con non poche difficolt&agrave; iniziali, ma una crescita concreta che li ha portati nel 2021 a conquistare il primo podio a Silverstone e poi a vincere la prima gara l&rsquo;anno successivo in Argentina. Risultati incredibile, sudati e voluti con tutta l'anima. Al Mugello il momento della verit&agrave;: tra meno di un mese  Ha tempo ancora due gare Aleix per pensarci. Dopo aver disputato il GP di Francia e quello di casa a Barcellona, si presenter&agrave; al Mugello dove avr&agrave; un colloquio con la Casa di Noale, per svelare se la sua volont&agrave; sar&agrave; ancora quella di schierarsi sulla griglia di partenza o meno il prossimo anno. E dopo una carriera come la sua, in cui ha iniziato a vincere relativamente tardi, quando di solito si inizia a ottenere meno, qualunque decisione prender&agrave; sar&agrave; senz'altro senza rimpianti. Classifica piloti MotoGP       

Al momento sono tanti i nomi dei piloti che non hanno ancora un futuro chiaro e tra questi c&rsquo;&egrave; lo spagnolo, che ha una alternativa in pi&ugrave; degli altri

Mercato piloti MotoGP, Aleix Espargarò: le sue opzioni in vista del 2025

        In casa Yamaha si attendeva con maggior trepidazione questa giornata di test sul circuito di Jerez de la Frontera, piuttosto che il weekend di gara che l'ha preceduta. Il motivo &egrave; semplice: i piloti ufficiali della Casa di Iwata avevano bisogno di provare le tante novit&agrave; portate (grazie anche alle &ldquo;superconcessioni&rdquo; introdotte quest'anno) che dovrebbero permettere sia ad Alex Rins che a Fabio Quartararo di risalire finalmente la classifica dopo un inizio di stagione non semplice. Quest'ultimo, fresco di rinnovo con Yamaha con cui proseguir&agrave; la propria avventura in MotoGP iniziata nel 2019, ha chiuso la giornata al diciottesimo posto, concentrandosi per&ograve; non tanto sul time attack quanto sul proprio feeling in sella alla M1 con le nuove componenti: ecco cosa ha detto a fine test. Mir promuove la nuova Honda: "Migliore di quanto non dicano i tempi" Motore, forcellone e aerodinamica: tante novit&agrave; da provare per Quartararo   &ldquo;E' stata una giornata stancante. Chiaramente &egrave; difficile trarre una conclusione dopo un solo giorno di test, ma ne faremo un altro al Mugello dopo il weekend di Le Mans e l&igrave; probabilmente avremo le idee pi&ugrave; chiare visto che si tratta di circuiti completamente diversi tra loro&rdquo;, ha raccontato il pilota francese. &ldquo;Al momento non mi sono fatto un'idea precisa, ma ho trovato alcune soluzioni funzionanti e altre che invece abbiamo deciso di scartare, come &egrave; normale che sia in giornate come questa&rdquo;. "Il motore utilizzato &egrave; diverso rispetto a quello con cui abbiamo gareggiato e, dai dati, sembra che abbia una miglior accelerazione&rdquo;, prosegue Fabio senza sbilanciarsi. &ldquo;Tra le novit&agrave; provate c'erano anche il forcellone e le soluzioni aerodinamiche, ma faccio fatica a dire che siano migliori o peggior rispetto a quelle standard. Quel che &egrave; certo, &egrave; che mi piacerebbe ritrovare le sensazioni provate fino al 2022&rdquo;. &ldquo;Per ora il mio feeling &egrave; abbastanza neutrale su tutto ci&ograve; che ho testato visto che, come detto, voglio attendere prima di dare un responso chiaro, ma Yamaha si sta impegnando ed &egrave; questo ci&ograve; che conta. Le novit&agrave; che venivano portate in passato erano spesso piccoli dettagli che non cambiavano quasi nulla, mentre adesso la moto &egrave; cambiata ed &egrave; chiaro che la loro intenzione, come la mia, sia quella di tornare a vincere&rdquo;, conclude evidenziando il grande impegno del colosso giapponese nonostante il momento complicato.        

La Casa giapponese ha portato parecchie novit&agrave; nei test di Jerez, provate anche dal campione del mondo 2021: &ldquo;Giornata lunga, ma per adesso il mio feeling &egrave; neutrale&rdquo;

Quartararo: “Meglio o peggio? Non saprei, ma ora la Yamaha è diversa”

           Prestazione maiuscola di Pecco Bagnaia a Jerez, protagonista assoluto di una delle gare pi&ugrave; entusiasmanti degli ultimi anni, nonch&egrave; tra le migliori della sua carriera. Il due volte campione del mondo della MotoGP ha regolato la difficilissima pratica Marc Marquez al termine di un duello in cui &egrave; servito anche lo scontro fisico (la ruota anteriore di Bagnaia ha strisciato contro il braccio destro di Marquez). La performance stellare di Bagnaia rivive in tre atti di elevata intensit&agrave; e maggior qualit&agrave;: ci riferiamo all'incredibile doppio sorpasso all'esterno che subito dopo il via della corsa l'ha portato dalla quarta casella alla seconda; alla lotta serrata messa in scena con Marquez ed infine con all'incredibile record della pista fatto siglare al penultimo giro della gara. Lo stesso Bagnaia ha eletto la top 3 dei momenti preferiti della sua impeccabile e significativa gara: "Le tre cose che ho preferito in questo week-end sono nell'ordine: il sorpasso all'esterno del primo giro, poi la lotta con Marquez ed infine, il giro veloce". MotoGP: Bagnaia, doppio sorpasso all'esterno da urlo a Jerez Le chiavi del successo: "Merito del doppio sorpasso all'esterno del primo giro" Vincere in un modo cos&igrave; autoritario, contro un pilota del calibro mediatico e tecnico di Marc Marquez, infonde nello spirito del campione del mondo una forte dose di tranquillit&agrave; d'animo, dopo le difficili prove di Portimao ed Austin: "Vincere in questo modo serviva a me e serviva alla mia squadra, le ultime due gare erano state difficili, in queste situazioni ci si inizia a fare molte domande cercando di trovare pi&ugrave; soluzioni possibili, e direi che ci siamo riusciti. In questo week-end abbiamo lavorato estremamente bene, specialmente in relazione al feeling, domani nei test concluderemo il lavoro che abbiamo portato avanti". Bagnaia ha poi proseguito analizzando il modus operandi che l'ha portato alla vittoria finale: "Il successo di oggi deve molto a quello che ho fatto nel primo giro, sono riuscito subito a smarcarmi dagli altri. Era il mio obiettivo, il doppio sorpasso all'esterno era una cosa che volevo proporre da un po', mi &egrave; uscita bene. Dopo che &egrave; caduto Martin sono riuscito a imprimere meglio il mio ritmo, con lui davanti non riuscivo a eseguire correttamente le mie linee anche perch&egrave; la gomma anteriore stava iniziando a surriscaldarsi troppo. Quando Martin &egrave; scivolato mi sono trovato subito meglio, ho visto che riuscivo a guadagnare su Bezzecchi e mi sono detto di continuare a spingere fino ad arrivare ad un secondo di vantaggio. Poi quando Marquez &egrave; passato in seconda posizione ho subito capito che lui aveva qualcosa in pi&ugrave; di Bezzecchi". La gioia di Pecco: "Vittoria nella mia top 3 di carriera" La bagarre con Marc Marquez impreziosice a dismisura il valore di una vittoria che rimette Bagnaia in cima alle gerarchie tecniche di Ducati, tale per cui ci si chiede se quest'oggi il campione di Chivasso non abbia disputato la sua miglior gara di carriera: "Non saprei, ce ne sono state tante, come ad esempio Jerez 2023 o Mugello 2022, ma questa sicuramente va inserita nella top 3, &egrave; stata una gara molto lottata, soprattutto con Marquez, &egrave; stata scolpita bene".&nbsp; L'alfiere di Borgo Panigale ha poi concluso: "Ero sicuro che Marquez ci avrebbe provato fino alla fine, ho deciso di aspettare per poi spingere nuovamente negli ultimi cinque giri. Aver siglato il record della pista in 1'37.4 al penutlimo giro mi ha dato molto gusto. La lotta con Marquez era necessaria al fine di non tirarsi indietro nella bagarre, &egrave; stata dura ma condotta in modo giusto da entrambi. Ne &egrave; venuta fuori una bella dimostrazione di forza. Al momento non serve pi&ugrave; di tanto guardare ai punti in classifica, quello che dobbiamo fare &egrave; continuare a lavorare in questo modo, cercando di ragionare gara per gara. Siamo sempre in lotta per il podio, perci&ograve; sono contento".  MotoGP Spagna: Bagnaia-Marquez, duello all'ultimo respiro           

Secondo successo stagionale per il campione del mondo in carica che regola il pilota Gresini al termine di un duello entusiasmante&nbsp;

GP Jerez, Bagnaia: "La lotta con Marquez? Una dimostrazione di forza"

        La sessione pomeridiana della Moto2 ha regalato sorprese e certezze, che mixate con le informazioni apprese nelle FP1, aiutano a delineare i primi valori in campo del GP di Jerez. Dopo i due podi consecutivi di Portimao ed Austin, Joe Roberts si &egrave; confermato sui livelli pi&ugrave; alti della middle class, andando a siglare il miglior tempo di giornata in 1'40.664, solamente 34 millesimi pi&ugrave; lento del record della pista assoluto a firma Aron Canet. L'americano, che al momento occupa la seconda posizione nella classifica del campionato alle spalle di Sergio Garcia, sembra aver trovato finalmente la sua giusta dimensione, come dimostra la costanza di rendimento manifestata. A completare la prima fila virtuale ecco Fermin Aldeguer, costantemente tra i primi e candidato principale alla vittoria in virt&ugrave; del passo gara mostrato fino ad ora, e Sergio Garcia, a conferma dell'efficacia e della competitivit&agrave; della Speed-UP. Moto3, Risultati e tempi delle P1 al GP Jerez 2024: Alonso solido al comando Aldeguer, Garcia, Roberts si candidano per la prima fila; indietro gli italiani La distanza tra Roberts e Aldeguer recita 234 millesimi a favore dell'americano; tuttavia, &egrave; nel ritmo gara che al momento lo spagnolo sta facendo la differenza. Terza casella, come detto, per Sergio Garcia, la rivelazione di quest'inizio di stagione, nonch&egrave; leader del campionato; il pilota Speed-UP paga 267 millesimi dalla vetta e precede Marcos Ramirez (tre decimi di ritardo da Roberts) ed il compagno di squadra, Ai Ogura (a 329 millesimi). Sesto tempo per Manuel Gonzalez, alla ricerca del guizzo decisivo che lo porterebbe a giocarsi una posizione sul podio; seguono Zonta van den Goorbergh, a 471 millesimi, Alonso Lopez, a 551, Albert Arenas, lontano sei decimi, ed infine un pi&ugrave; che positivo Izan Guevara, decimo a poco meno di sette decimi da Roberts. Undicesimo Jake Dixon davanti ad uno dei possibili protagonisti della corsa, Somkiat Chantra, seguito a sua volta da FIlip Salac, Barry Baltus e Jeremy Alcoba. Sessione difficile per gli italiani, con Celestino Vietti solo 19esimo e lontano pi&ugrave; di un secondo dalla vetta; l'italiano precede un Aron Canet in altrettante difficolt&agrave; e poi un deludente Tony Arbolino, 22esimo ad un secondo e uno di distanza. Non va meglio a Dennis Foggia, 24esimo (un secondo e quattro di distanza), e Matteo Ferrari, 29esimo (un secondo e otto).  MotoGP, Crutchlow: wild card al Mugello, Barcellona e Silverstone        

L'americano sigla il miglior riferimento di giornata chiudendo in vetta il venerd&igrave; andaluso. Seguono Fermin Aldeguer e Sergio Garcia

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